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Salute

La lattoferrina e il sistema immunitario

La lattoferrina è una molecola che garantisce numerosi effetti benefici al nostro organismo, soprattutto per merito della sua capacità antibatterica. La Farmacia Pelizzo, farmacia a Udine con i suoi esperti, ci spiega di più a riguardo.

La capacità antibatterica della lattoferrina rappresenta una delle proprietà più importanti di questa molecola. Essa dipende dalla capacità della lattoferrina di legare il ferro, che di conseguenza non è più disponibile per i microrganismi che se ne servono per penetrare nelle cellule e moltiplicarsi: ne deriva un’azione batteriostatica. Inoltre, la lattoferrina svolge antivirale in quanto si lega ai glicosamminoglicani delle membrane cellulari: in questo modo blocca i recettori dei siti di legame che vengono sfruttati dai virus stessi per aggredire le cellule, così che gli stessi non si possano riunire sulla superficie cellulare e non riescano a entrare.

La risposta immunologica

È stato dimostrato, poi, che la lattoferrina ha una capacità di controllo della risposta immunologica per effetto diretto sulle funzionalità delle cellule immunitarie. Il riferimento è da una parte all’attivazione della fagocitosi da parte dei macrofagi e dei leucociti PMN e dall’altra parte all’incremento dell’attività svolta dalle cellule natural-killer, le quali sostengono l’attivazione a cascata dei globuli bianchi.

La ricerca scientifica sulla lattoferrina

Gli studi scientifici degli ultimi anni dedicati alla lattoferrina si sono dedicati soprattutto all’analisi dei suoi effetti antiossidanti, della sua azione antinfiammatoria e della sua capacità di proteggere le cellule. Per esempio, sono in corso diverse ricerche che mirano a verificare il ruolo svolto da questa molecola nel ritardare o arrestare la comparsa e il progredire di patologie neurodegenerative a cominciare dal morbo di Alzheimer, che riguarda oltre 30 milioni di pazienti a livello mondiale. Inoltre patologie come la sindrome del colon irritabile, la colite ulcerosa e la malattia di Crohn, che sono patologie infiammatorie intestinali croniche, sono caratterizzate da un incremento dell’espulsione con le feci di lattoferrina. Di conseguenza la sostanza può essere presa in considerazione come biomarcatore per la diagnosi di laboratorio di tali malattie.

Gli integratori alimentari

La lattoferrina è presente in diverse tipologie di integratori alimentari in virtù delle sue capacità di modulare la risposta immunologica e delle sue proprietà antimicrobiche. Essa può essere impiegata sia da sola che insieme con minerali, prebiotici, probiotici, antiossidanti e vitamine, secondo dosaggi che a seconda dei casi possono andare da un minimo di 40 mg a un massimo di 200 mg per unità posologica. A livello biochimico, la lattoferrina è una glicoproteina con una struttura simile a quella della transferrina: entrambe, in effetti, rientrano nella categoria delle glicoproteine che legano il ferro.

La lattoferrina in ottica biochimica

Conosciuta anche con il nome di lattotransferrina, la lattoferrina è formata da più di 700 amminoacidi che sono raggruppati in due lobi globulari uniti l’uno all’altro da una porzione che ha la forma di un’elica con 3 spire. Sono 3 le isoforme della molecola di lattoferrina: l’alfa non ha capacità enzimatica di dividere in componenti più piccoli i filamenti di RNA; la beta e la gamma, invece, vantano tale capacità. Nel corpo umano la lattoferrina è presente in tutti i fluidi corporei, come per esempio le secrezioni delle ghiandole e delle mucose: il secreto nasale, le lacrime e la saliva.

La lattoferrina nel corpo umano

Inoltre, questa sostanza si trova nel sangue, nel flusso linfatico, nelle cellule epiteliali intestinali e nel suco pancreatico e duodenale. Non solo: la lattoferrina è rintracciabile nei granulociti neutrofili, che sono dei leucociti coinvolti nella regolazione della risposta immunitaria, e nel latte materno (utile per i neonati). In particolare la sua concentrazione nel primo latte, il colostro, è superiore di 3 o 4 volte rispetto a quella del latte materno che viene elaborato dopo la montata lattea.