Un dolore spesso localizzato al tallone ma anche in altre zone del piede, meno frequenti, spesso indica la presenza di una Fascite Plantare, un’infiammazione della fascia plantare, una striscia di tessuto che inizia dal tallone per attraversare tutta la pianta del piede. Può essere anche invalidante, incidendo sulla possibilità di deambulazione di chi ne soffre.
Cosa è la fascia plantare
La fascia plantare è un tessuto simile a quello del tendine che parte dal tallone cui è ancorato e, attraversando tutta la pianta del piede, si collega alla base delle dita.
Dalla lunghezza della fascia plantare dipende la curvatura della pianta stessa: se corta, la fascia plantare determina una maggiore curvatura, se lunga determina quello che viene chiamato “piede piatto”.
Nel punto di attacco con il tallone su cui viene a gravare una maggiore pressione che su altre parti del piede, la fascia plantare è ricoperta da un cuscinetto di grasso che ha la funzione di ammortizzare la pressione, limitando gli shock sul tallone nella deambulazione e nella corsa.
Da ciò deriva che una lesione della fascia plantare o una sua infiammazione determina dolore camminando o correndo. Se non adeguatamente trattata la Fascite Plantare può provocare dolore persistente e parecchio fastidioso per lungo tempo, talvolta anche per anni.
Cause della Fascite Plantare
Non è ancora noto, ad oggi, il motivo per cui la Fascia Plantare si possa infiammare quando è sottoposta ad uno stress fisico. Questo si realizza camminando e soprattutto correndo ma i meccanismi dell’insorgenza dell’infiammazione è ancora oggetto di studi.
Le cose che si sanno in questo senso sono più che altro legate a fattori che favoriscono l’insorgenza di Fascite Plantare, come dire, sappiamo che insorge più facilmente e frequentemente in alcune condizioni ma non sappiamo il perché in modo preciso.
Tra le cose che sappiamo è che l’età incide, molto probabilmente perché la fascia plantare perde di elasticità e non riesce più a distendersi come in età più giovanile. Sempre a causa dell’età il cuscinetto di grasso che ammortizza lo shock fisico tende ad assottigliarsi favorendo l’infiammazione della fascia stessa.
Al contrario, si può verificare in soggetti giovani per sollecitazioni eccessive quali camminate troppo prolungate, la pratica di sport. la corsa troppo prolungata.
Sappiamo molto bene come con il superamento dell’età più giovanile le persone tendano ad un minore movimento, ad una minore attività fisica ma per vari motivi tra i quali, spesso, attività lavorative, si realizzano spesso condizioni di stazione eretta e ferma per molte ore al giorno.
Anche questa condizione tende a fare insorgere la fascite plantare. Non bisogna trascurare le cause derivanti da altre patologie, come il diabete e le lesioni plantari che spesso rappresentano una sua complicazione.
Le lesioni plantari diabetiche
Il diabete ha la caratteristica di complicare la guarigione di lesioni anche banali alla pianta del piede; queste lesioni possono iniziare da una banale vescica che scoppia e si infetta, provocando un’infiammazione che si diffonde rapidamente alla fascia plantare.
La progressione dell’infezione, rapida nei diabetici, si diffonde agli strati profondi e può arrivare ad interessare le ossa sottostanti con grave rischio di insorgenza anche di osteomielite, una malattia che può, infine, portare anche al rischio di amputazione del piede.
La fascite conseguente a questo evento è difficile da trattare, richiedendo cure anche molto lunghe e spesso senza che si giunga ad una completa guarigione e con lesioni permanenti alla fascia plantare stessa.
Cura della Fascite plantare
L’assunzione di antinfiammatori è necessaria. consigliata l’applicazione di ghiaccio per 15-20 minuti per volta più volte al giorno ma è necessario anche il maggior riposo possibile. In alcuni casi il contrasto alla forte infiammazione può richiedere anche una terapia cortisonica, sia per bocca che tramite infiltrazioni locali.
La fisioterapia può dare benefici e consiste soprattutto in esercizi tendenti all’allungamento della fascia. Sono stati riscontrati benefici dalla Magnetoterapia.
In ogni caso non si deve attendere che i benefici si verifichino in tempi brevi, talvolta sono necessari diversi mesi prima di notare significativi benefici sia da trattamenti medici che fisioterapici.